Profonda religiosità – Autodisciplina − Principi

La chiesa di Frangart ebbe un ruolo importante per il combattente per la libertà Sepp Kerschbaumer. Kerschbaumer fu un uomo profondamente religioso e assistiva spesso alle sante messe. 

È qui che lui e i suoi sei figli hanno ricevettero i sacramenti del battesimo e della prima comunione.

Quando Kerschbaumer fu incarcerato dopo la Notte dei fuochi, incaricò sua moglie di donare il raccolto annuale di un prato per il tetto della chiesa; tuttavia, il parroco rifiutò l’offerta.

Ein weiteres typisches Merkmal Kerschbaumers war seine Strenge sich selbst gegenüber. So
beschloss er eines Tages plötzlich, keinen Alkohol mehr trank zu trinken. Ebenfalls aus Prinzip
kam ihm nie ein Fluchwort über die Lippen.
Seine eiserne Disziplin ermöglichte es ihm aber auch, öfters in den Hungerstreik zu treten −
einmal sogar ganze 23 Tage lang. Der Hungerstreik war für ihn ein adäquates Mittel, um
politische Forderungen oder Proteste auszudrücken.

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Sepp Kerschbaumer al servizio della popolazione

Kerschbaumer si sentì responsabile della sopravvivenza della minoranza tedesca in Sudtirolo. Nella lotta per maggiori diritti, fu costantemente in viaggio per incontrare politici in Alto Adige e in Austria. Chiese ripetutamente alla direzione del partito della Südtiroler Volkspartei – all'epoca l'unico partito tedesco in Alto Adige – di rivendicare più diritti a Roma, e cercò di convincere l'opinione pubblica, con volantini e lettere ai giornali, della necessità di resistere. 

Per questo fece molti sacrifici, e li richiese anche alla sua famiglia. Alla fine, si lasciò persino convincere ad utilizzare esplosivi come mezzo per dare un segnale, ma sempre a condizione di non mettere in pericolo vite umane.

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Paure e preoccupazioni della popolazione

Sebbene il fascismo fosse ufficialmente terminato con la fine della guerra e l'Alto Adige avesse ottenuto il primo statuto di autonomia nel 1948, il quale avrebbe dovuto garantire la protezione dei tedeschi e dei ladini residenti in Sudtirolo, la situazione ricalcava quasi integralmente quella vissuta sotto il regime fascista. Negli uffici pubblici si parlava a malapena il tedesco e nei tribunali la lingua utilizzata era solo l’italiano. I posti pubblici e i posti di lavoro nella zona industriale di Bolzano erano quasi esclusivamente assegnati a lavoratoriitaliani, e gli altoatesini erano ancora vessati e fortemente svantaggiati dallo Stato. Molti avevano timore, giustificato, che la minoranza tedesca in Alto Adige non potesse sopravvivere.